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La Sindrome di Habba

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  LE TESTIMONIANZE

 

 

Ho 40 anni. Sin da piccolo, a fasi alterne, ho sempre avuto problemi intestinali, diarrea e dolori. La diagnosi è sempre stata quella di “colite” generica, senza però che nessuno si fosse preso la briga di andare a fondo al problema.

Fino a qualche anno fa, i medici si fermavano li, liquidando spesso la questione attribuendola a cause “psicosomatiche” o dovute allo stress.

Ovviamente anch’io ho sempre cercato di capire quali alimenti fossero più pericolosi per me ed in certi periodi sono anche riuscito a controllare la cosa. Ma il problema è sempre stato latente, con episodi magari settimanali, ai quali è facile trovare una causa. Mi dicevo: “ho preso freddo….”, oppure “ho bevuto quella bibita gelata…..” e così via.

Tre anni fa ho avuto un periodo in cui le scuse non reggevano più; anche con la dieta più ferrea, il problema si poneva ugualmente. Parlo di attacchi di colite violenti, con due, tre o quattro scariche nell’arco di mezz’ora o un’ora al massimo, periodo nel quale sudi freddo e hai crampi all’addome. Questi attacchi poi mi lasciavano demoralizzato, con poche forze e con poca voglia di fare qualsiasi cosa.

Era diventato un problema svolgere qualsiasi attività: andare allo stadio? E se poi sto male? In bici? Peggio…. Non riuscivo più a fare ciò che mi rilassava; le passeggiate in montagna, le uscite in bici, le serate con gli amici per assistere a qualche concerto….

Nel giro di poco più di un anno ho perso 7/8 kg. Mi sentivo, tra l’altro, poco compreso. Quando cercavo di giustificare la poca voglia di uscire, mi sentivo rispondere: “che problema c’è? La dove andiamo il bagno c’è!” Ma essere in un locale e stare male, dover andare tre volte in bagno, avvertire magari nausea e un senso di malessere che è difficile spiegare, non è semplicemente “andare in bagno”.

Ho così deciso di andare da una Dr.ssa gastroenterologa alla quale ho detto sin dalla prima visita che non avrei accettato nessuna diagnosi senza una cura risolutiva, premettendo che se il problema si fosse dimostrato davvero di natura psichica, avrei voluto essere seguito da uno psichiatra.

Gli esami sono i soliti, compresa la colonscopia. Gli esiti parlavano di colite eosinofila o micro colite (credo?!), comunque di un’infiammazione intestinale cronica. Alcuni tentativi fallirono, compreso l’uso di mesalazina. L’unico sollievo lo trovavo, come negli anni precedenti, con qualche pastiglia di normix, ma capivo che non avrei potuto continuare a lungo prendendo sempre un farmaco del genere.

La dottoressa mi parlò della possibilità che il mio problema fosse dovuto da un eccesso di acidi biliari e mi disse di provare con mezza busta di Questram al giorno, un’ora prima del pasto principale.

La mia vita è cambiata! Probabilmente mezza busta è una dose leggermente bassa, perché alla mattina spesso ho ancora feci molli, ma vado in bagno una sola volta al giorno e mi dimentico di avere una pancia per il resto della giornata. Una libertà che non avevo assaporato nemmeno nei periodi migliori.

Mi accorgo che alcuni alimenti mi creano ancora problemi, ma in maniera totalmente gestibile.

Nessuno mi ha mai parlato della Sindrome di Habba, ma di colite da eccesso di acidi biliari.

 Spero che altri che hanno il mio stesso problema, trovino una soluzione. L’unico consiglio che mi sento di dare è di non accontentarsi di diagnosi “a spanne” perché più passa il tempo e più trovano diagnosi precise e cure tanti casi etichettati semplicemente con “colite”.

 

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